Gianni Damonte

Sindacalista

 

Appunti sul concetto di corporazione

 

La parola "corporazione" fa andare in bestia molta gente. In genere si tratta o di dilettanti dell'economia oppure di professionisti della politica. Le loro tesi non lasciano spazio a ripensamenti. "Tout court": le corporazioni sono egoistiche unioni di lavoratori, tese a feroce difesa degli interessi della categorie cieche ad una visione panoramica degli interessi di tutti gli altri.

Sarà bene chiarirci le idee: le corporazioni sono il risultato della collaborazione competente e leale a tutti i livelli dei membri delle categorie produttive, per coordinare le attività di tutti i cittadini che producono. La libera iniziativa in economia è senz'altro il migliore dei "carburanti", affinché la "macchina" economica funzioni. Ma (come la benzina) il carburante è pericoloso perché esplodendo fa seri danni. Ecco perché lo Stato deve controllarla ed indirizzarla nel senso più opportuno per gli interessi della collettività.

Lo Stato è difficilmente, occorre ammetterlo, un buon padre. La sua iniziativa economica "in proprio" deve essere limitata a quelle indispensabili attività di alto valore sociale da sottrarre a qualunque forma di speculazione privata. Ma non possiamo permetterci di privarci della geniale e riconosciuta intelligenza creativa di tanti italiani, perché questa è una delle poche, autentiche, vere ricchezze naturali.

E al di là dei problemi d'economia, come possiamo immaginare la rappresentanza popolare in uno Stato corporativo? Esempio: le due Camere attuali (senato e camera sono veramente un assurdo doppione) vengono sostituite da altre due.

Nella prima (che possiamo chiamare Assemblea dell'Economia e del Lavoro) i rappresentanti vengono eletti dai lavoratori in quanto tali e rappresentano le categorie produttive dalle quali essi provengono. Questa Camera potrà rappresentare la competenza specifica di esperti. Non più leggi fatte da dilettanti, ma preparate da tecnici sempre a diretto contatto con i lavoratori.

La seconda Camera esprimerà la volontà politica della Nazione e gli eletti saranno tali perché tutti i cittadini li avranno liberamente scelti col metodo del collegio uninominale, così come avviene oggi per il senato. Insomma la prima Camera avrà principalmente funzione di analisi dei problemi, la seconda di sintesi.

Lasciando scorrere le ali della fantasia (e dell'ottimismo ... ) pensate quanto potrebbe "funzionare" uno Stato corporativo al confronto con l'attuale! Ed una Europa corporativa? Certo oggi è solo un sogno.Domani, chissà...